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Posts Tagged ‘svezia’

NON SI PUO’ UCCIDERE INTERNET

6 dicembre 2010 Lascia un commento

Il fenomeno WikiLeaks recentemente esploso ha messo ancora una volta in evidenza la potenza di Internet, la sua velocità nel diffondere informazioni, di fronte a un mondo rimasto impotente innanzi a tutto ciò.
E’ patetico tutto quel che si sta facendo per arrestare Assange; si è giunti fino all’accusa di stupro, secondo molti infondata, poiché nei paesi in cui risiede WikiLeaks non è possibile arrestarlo per motivi di censura.

Tutto questo sforzo da parte delle organizzazioni e delle istituzioni per fermare questa avanzata è completamente inutile. Esattamente come l’open source, anche l’informazione libera non si può fermare: la loro essenza è composta di ideali, di immaginazione, di innovazione. Non ha senso cercare di fermare ciò che non è materiale. Anche tagliando le gambe a WikiLeaks ormai la parete è sfondata, ci sarà qualcun’altro a fare il loro lavoro. Non dobbiamo aver paura delle minacce dei governi.

Internet può fermarsi solo con la violenza e la coercizione. Ma se mai un paese dovesse azzardarsi a toglierci anche questa libertà allora non ci saranno scelte Leggi tutto…

NESSUNO TOCCHI WIKILEAKS

29 novembre 2010 Lascia un commento

Chiunque venga ritenuto un Hacker, sta facendo per forza qualcosa di illegale. Questo è un brutto segnale sullo stato della nostra società, se si pensa che una persona alla ricerca della verità e delle conoscenza, viene subito considerata coinvolta in qualcosa di nefasto. Gli Hackers, nella loro ingenuità idealistica, rivelano sempre le cose che hanno scoperto, senza riguardo ai soldi, i segreti delle aziende, o le cospirazioni del governo. Noi non abbiamo nulla da nascondere, e questa è la ragione per cui siamo relativamente aperti nelle nostre faccende. […] Ma il fatto che non siamo disposti a giocare al gioco dei segreti, ci trasforma in una minaccia tremenda agli occhi di coloro che vogliono tenere le cose importanti fuori dalla portata del pubblico. La maggior parte di noi è attratta dai sistemi che hanno la reputazione di essere inaccessibili. […] Ormai ci sono molte persone normali che condividono i valori degli Hacker, cioè la libertà di parola, il potere dell’individuo davanti allo stato o alle corporation […] perché la difesa dell’individuo è il vero punto importante“. Parole di Eric Gordon Corley, pioniere della comunità Hacker dagli anni 80, nome in codice Emmanuel Goldstein. Quell’ Emmanuel Goldstein del 1984 di Orwell “l’apostata, il traditore che tanto, tanto tempo fa (nessuno ricordava quanto) era stato una personalità fra le più insigni del Partito, addirittura quasi allo stesso livello del Grande Fratello, ma poi si era impegnato in attività controrivoluzionarie ed era stato condannato a morte. Dopodiché era evaso e misteriosamente scomparso. Il programma Leggi tutto…